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Il Polo petrolchimico siracusano è il più grande d’Europa. Insieme a quello di Gela è tra i più obsoleti e inquinanti del continente. La sua storia  – dal giorno della sua creazione a oggi –  è costellata di abusi di potere. Inquinamento. Corruzione. Mafia. Morte.

 

Qui a Priolo l’aria ed il mare puzzano di benzina. Di cherosene. Di Petcok. Anche il cibo e i vestiti  hanno il sapore e l’odore di benzina. Di cherosene. Di Petcok. 

 

A Priolo tutto è surreale e metafisico. La vita e la sopravvivenza della macchina ha più importanza della vita umana, animale, vegetale. I grandi tubi di cemento, la ferraglia e i gas di scarico, non sono altro che il corpo materiale di enormi cattedrali del capitale, che testimoniano la supremazia del profitto sulla vita: rendendo quest’ultima mero ornamento.  

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The Syracuse Petrochemical Pole is the largest in Europe. Together with that of Gela it is, among the other, the most obsolete and polluting on the continent. Its history – from the day of its creation until today – is studded with abuse of power. Pollution. Corruption. Mafia and death.

 

Here at Priolo the air and the sea stink of petrol. Of kerosene. Of Petcok. Even food and clothes have the taste and the smell of gasoline. Of kerosene. Of Petcok.

 

In Priolo everything is surreal and metaphysical. The life and the survival of the machine is more important than human, animal and vegetable life. The great pipes of cement, the scrap metal and the exhaust gases are nothing more than the material body of enormous cathedrals of capitalism, which bear witness to the supremacy of profit over life: making it a mere ornament.